L’eleganza della stabilità
La località di Mecosse ad Arvier è uno dei luoghi in cui i resti della Via delle Gallie manifestano la notevole perizia costruttiva dei tecnici stradali romani, che qui hanno saputo adottare opportune soluzioni tecniche adeguando l’opera stradale all’ambiente, cercando solidità ed equilibrio in un raffinato gioco di contrafforti e arcate cieche.
Il territorio nei pressi della galleria moderna è caratterizzato da un ampio promontorio che, sulla destra orografica, si protende verso l’alveo della Dora Baltea stringendo molto la vallata tanto da creare un profondo solco vallivo con pareti alquanto scoscese; solo poco più avanti, verso l’abitato di Arvier, la valle si allarga. L’area si presenta alquanto accidentata, condizionante e di difficile percorribilità, ma è un punto di passaggio obbligato: qui, ma a quote inferiori, passano anche la moderna strada statale n.26 e il tunnel ferroviario Aosta-Pré-Saint-Didier attivato nel 1929.
Dopo i lavori di costruzione della galleria, passante sotto il promontorio roccioso per superare l’ostacolo, nell’area restano visibili soltanto due tronconi dell’originario tracciato romano: una parte di circa 20-25 m a sinistra dell’imbocco della galleria, mentre a destra è conservato un tratto di circa 40 m. La strada si snodava in destra orografica, ancorandosi sapientemente contro la gola stretta ed impervia sfruttando le sporgenze a tre quarti di costa, seguendo, per quanto possibile, l’andamento del versante roccioso.
Il sistema dei muri di sostegno della sede stradale è costituito da due piccole arcate cieche intervallate da un contrafforte e a seguire, da una poderosa cortina muraria. Le arcate che interrompono la continuità del muraglione erano funzionali allo smaltimento delle copiose precipitazioni meteoriche che per ruscellamento raggiungevano in quel punto la struttura stradale. Le spallette, in corrispondenza degli angoli, sono costituite da elementi lapidei a spacco leggermente più grandi della restante tessitura muraria; gli archetti a tutto sesto sono realizzati con lastre in pietra scistosa (gneiss e micascisti).
Tra le arcate sono riconoscibili i resti murari di un poderoso contrafforte realizzato in opera cementizia (pietre e malta) con la funzione di rafforzare il sistema statico di sostegno, in un punto molto sollecitato dalle spinte provenienti da monte.
Sono inoltre ancora visibili serie di fori dalla duplice funzione: alloggiare gli elementi lignei dei ponteggi necessari per la costruzione del muro, e, a lavori conclusi, smaltire le acque meteoriche che s’infiltravano nel corpo stradale.