Ponte su ponte
Nel territorio di La Thuile, l’antica mansio di Ariolica, citata negli interari romani, l’ultima che il viaggiatore incontrava prima di giungere al valico dell’Alpis Graia, poco a valle del grazioso villaggio di Pont-Serrand, ancora oggi sulla turbolenta Dora di Verney, che qui scorre incassata in una gola rocciosa e profonda, si trova un ponte. È questo il luogo migliore dove attraversare e, nei secoli, i ponti si sono succeduti e sostituiti sempre in questo punto, a partire dall’originario viadotto di epoca romana.
I resti di quest’antica infrastruttura sono parzialmente mimetizzati dalle invadenti murature moderne, ma in sinistra orografica si riescono ancora a distinguere porzioni delle spalle in muratura e dell’arcata, tenacemente aggrappate alle ripide sponde. Si tratta nello specifico di alcuni blocchi squadrati delle fondazioni su roccia e di porzioni di muratura in opera a sacco (scaglie di pietra e malta) dell’arco.
Superato questo ponte la Via delle Gallie proseguiva la sua salita verso l’Alpis Graia, il valico del Piccolo San Bernardo.