Echi di strada e rumore di carri
A Montjovet, che deve il suo nome, Mons Jovis, alla divinità cui in età romana era dedicato un tempio in zona, si trovano alcune vestigia della Via delle Gallie particolarmente suggestive, site in località Vervaz-Montquert e tra le frazioni di Balmas e Toffo.
Montjovet è un paese “diviso” dall’elemento naturale, l’acqua della Dora Baltea, oltre che dalle opere dell’uomo, l’autostrada, la ferrovia e l’oleodotto: il tragitto di fondovalle attraversato dalla strada romana confluisce nella Via Francigena, lo storico itinerario devozionale che attraversa la Val d’Aosta da Pont-Saint-Martin al colle del Gran San Bernardo.
Tra Balmas e Toffo, lungo l’agevole sentiero che corre a mezza costa sulla collina, a monte della SS 26, sono perfettamente riconoscibili diversi tratti di sede stradale romana, caratterizzati da un fondo in roccia scalpellata, in cui sono visibili i solchi lasciati dai carri, e da una banchina laterale ai piedi della roccia verticale perfettamente intagliata. La sede viaria in questo punto, larga più di 4,5 m, consentiva l’incrocio di due carri.
Nell’aprile 2014 gli scavi archeologici condotti nella località Montquert hanno messo in luce, sotto i selciati più recenti formati da scaglie di pietra e strati di terreno, il fondo viario di epoca romana, sostenuto da un possente muro e costituito in prevalenza da roccia naturale, integrata in alcuni punti da un acciottolato fitto e compatto per livellarne il piano.