La sorpresa di Champrotard
Dopo aver attraversato la città di Augusta Prætoria (Aosta) e aver varcato la Porta Decumana, la Via delle Gallie proseguiva il suo percorso inoltrandosi lungo la Valdigne, come viene chiamata la parte alta della Valle d’Aosta, in direzione dell’Alpis Graia (colle del Piccolo San Bernardo).
A partire da Villeneuve sono numerose le testimonianze ancora visibili dell’antico tracciato della strada romana che correva a mezza costa sul versante vallivo esposto a sud, in destra orografica.
Il tratto di strada ancora ben conservato in località Champrotard di Introd è poco conosciuto, ma nella sua imponenza è una delle testimonianze più complete della tecnica stradale romana.
Qui la strada è stata ricavata nella roccia: sorprende il taglio di notevoli dimensioni ancora visibile nel banco roccioso a monte. È stata anche dotata di possenti sostruzioni a valle, caratterizzate dalla presenza di contrafforti a sezione poligonale. Da notare è la presenza di un contrafforte molto particolare a sezione triangolare: l’unico così ben conservato dell’intero tracciato stradale romano valdostano. Molto interessante è l’apparato murario, regolare e rifinito: un’accuratezza estrema che va a sottolineare un punto in cui la strada piegava ad angolo ottuso avvolgendosi attorno alla montagna.
Presso la chiesa di Santa Maria a Villeneuve è visibile, reimpiegato come colonna a sostegno della volta della cripta della chiesa, un miliario in puddinga, con incisa l’indicazione “VIIII”. Il manufatto in origine si trovava lungo l’antica carreggiata e indicava ai viaggiatori che ci si trovava a 9 miglia da Aosta.